Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.
Pablo Neruda
Ciao Stefania,
RispondiEliminasono Domenico...grazie di essere passato dal mio blog, "unaletteradalpassato.blogspot.com"
se vuoi ti mando in anteprima 5 poesie del libro...magari ti piacciono...
fammi sapere.
grazie
e buon lavoro!
Domenico
Sai di una notte, di un bacio
RispondiEliminamancato, di un’alba sfiorata.
Sai di una passione cercata, di parole bagnate.
Sai di spiaggia e di mare, di
pioggia e di neve, di sole e
di nuvola.
Sai di stelle cercate, di una luna
trovata.
Sai di calorosi bisbigli, di pianti tremanti.
Sai di un amore naufragato.
Sai di tutto ciò che avevo trovato
nell’anima mia.
Sai di un consiglio cercato, di un
passo aiutato, di una spalla
sostenuta.
Sai di bambina e di parole in festa.
Sai di una felicità illusa, di una
maschera gettata, di ombre danzanti.
Sento sempre un battito, uno strano
battito, forse di orgoglio o forse di
rabbia.
Per un semplice amore mancato.
Domenico Palumbo
unaletteradalpassato.blogspot.com
Ho appena scoperto che la poesia non è stata scritta da Neruda. Vedi qui.
RispondiEliminaCiao pierangelo, che brutta cosa che mi dici, ho seguito il link e sinceramente mi sento un po' "boccalona", ma credo di essere in buona compagnia, visto il numero di blog che hanno postato la stessa poesia...
RispondiEliminaA presto ;-)