Africa, Africa mia Africa fiera di guerrieri nelle ancestrali savane Africa che la mia ava canta In riva al fiume lontano Mai t’ho veduta Ma del sangue tuo colmo ho lo sguardo Il tuo bel sangue nero sui campi versato Sangue del tuo sudore Sudore del tuo lavoro Lavoro di schiavi Schiavitù dei tuoi figli Africa dimmi Africa Sei dunque tu quel dorso che si piega E si prostra al peso dell’umiltà Dorso tremante striato di rosso Che acconsente alla frusta sulle vie del Sud Allora mi rispose grave una voce Figlio impetuoso il forte giovane albero Quell’albero laggiù Splendidamente solo fra i bianchi fiori appassiti E’ l’Africa l’Africa tua che di nuovo germoglia Pazientemente ostinatamente E i cui frutti a poco a poco acquistano L’amaro sapore della libertà.
Senti quella pelle ruvida. Un gran freddo dentro l’anima, fa fatica anche una lacrima a scendere giù. Troppe attese dietro l’angolo, gioie che non ti appartengono. Questo tempo inconciliabile gioca contro te. Ecco come si finisce poi, inchiodati a una finestra noi, spettatori malinconici, di felicità impossibili… Tanti viaggi rimandati e già, valigie vuote da un’eternità… Quel dolore che non sai cos’è, solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai! E’ un rifugio quel malessere, troppa fretta in quel tuo crescere. Non si fanno più miracoli, adesso non più. Non dar retta a quelle bambole. Non toccare quelle pillole. Quella suora ha un bel carattere, ci sa fare con le anime. Ti darei gli occhi miei, per vedere ciò che non vedi. L’energia, l’allegria, per strapparti ancora sorrisi. Dirti si, sempre si, e riuscire a farti volare, dove vuoi, dove sai, senza più quei pesi sul cuore. Nasconderti le nuvole, quell’inverno che ti fa male. Curarti le ferite e poi, qualche dente in più per mangiare. E poi vederti ridere, e poi vederti correre ancora. Dimentica, c’è chi dimentica Distrattamente un fiore una domenica E poi… silenzi. E poi silenzi. Nei giardini che nessuno sa Si respira l’inutilità. C’è rispetto grande pulizia, è quasi follia. Non sai come è bello stringerti, ritrovarsi qui a difenderti, e vestirti e pettinarti si. E sussurrarti non arrenderti nei giardini che nessuno sa, quanta vita si trascina qua, solo acciacchi, piccole anemie. Siamo niente senza fantasie. Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere. Esili, fragili, non negargli un po' del tuo amore. Stelle che ora tacciono, ma daranno un segno a quel cielo. Gli uomini non brillano Se non sono stelle anche loro. Mani che ora tremano, perché il vento soffia più forte… non lasciarli adesso no. Che non li sorprenda la morte. Siamo noi gli inabili, che pure avendo a volte non diamo. Dimentica, c’è chi dimentica, distrattamente un fiore una domenica e poi silenzi. E poi silenzi...
Rincomincia oggi la rassegna degli autori scovati tra i blog...in realtà questo l'ho scovato che si aggirava per casa mia...e non ho potuto far finta di niente (eeeh eeeh eeeh)...Tra le sue "parole libere" (come lui ama chiamare quelle che per me sono poesie), ho scelto queste due a cui sono particolarmente affezionata:
Piccolo cuore
Piccolo cuore mio, sei la mia più grande sfida, il mio più grande pensiero, la mia più grande conquista…
sei il libro dalle pagine non ancora scritte, su cui dovrò disegnare la traccia delle parole che solo tu potrai completare….
Fiorellino
Fiorellino, la tua gioia è la mia, il tuo dolore è il mio. Lieve, la Notte è calata, ed in questo sipario, milioni di piccole luci brillano, come i baci che ti darei.
In più di 200 piazze italiane...per conoscere quella più vicino a te vai QUI Mi raccomando andate numerosi in piazza!!
PS: Ci ho ripensato...NON CHIUDO PIU'...voglio provare questa nuova versione di blogger beta... cambiare idea è segno d'intelligenza ^_^ (e chi si loda si imbroda!! )