Palazzo Rosso

Con questo post voglio inaugurare un giro virtuale tra le bellezze della mia città, Genova la superba.
Inauguriamo il nostro viaggio con Palazzo Rosso, costruito nella seconda metà del Seicento su progetto di Pietro Antonio Corradi, e che deve il suo nome al colore della facciata.

Per approfondire la sua conoscenza cliccate QUI

Intanto ammirate qualche immagine delle opere che potrete trovare recandovi di persona...













 

Salmo pentecostale

Torna la rassegna "Autori scovati tra i blog", quelli che seguono sono versi di Daniela Tuscano





Per l’inquietudine di un barbaglio di sole.

Per un filtro di luce nella pioggia.

Per un uomo che ascende

e un Dio che discende,

nelle viscere e nelle carni,

un soffio che è femmina,

un ossimoro d’amore,

inno alla diversità,

schiaffo di fuoco

su ricche vesti

di ipocriti farisei,

muti sepolcri imbiancati…

Un condominio di attese,

speranze samaritane

in una giornata tremula

con sorrisi di bimbi…

Che nascono alla terra,

e che dal ventre acqueo

non escono più,

raggelati nel buio

colpiti da chi in sé

ha cancellato l’immagine di Dio

e non può vederla

né in una donna,

né in una vita accennata.

Daniela Tuscano (dedicata a Barbara Cicioni, alla sua bimba mai nata e a tutti i “diversi” della terra.

 

Così è la vita...




Li vecchi

Certi Capretti dissero a un Caprone :
- Che belle corna! Nun se so' mai viste!
Perchè te so' cresciute a tortijone?
- Questo è un affare che saprete poi...
- disse er Caprone - Ché, se Iddio v'assiste,
diventerete becchi pure voi.

Trilussa

Dedicato alle mamme

 




La madre
Giuseppe Ungaretti (1929)


E il cuore quando d'un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d'ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.


9 maggio 1978: l'addio di Moro



Mia dolcissima Noretta,

dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell'incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l'indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E' poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall'idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato. Per il futuro c'è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore.
Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca)
Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto.
Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta.
Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo [...]

 

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